martedì 14 giugno 2011

Spesso odio Blogger

Blogger comincia a darmi sui nervi.
Anzi a dirla tutta mi fa veramente cagare.
Iniziando dalla penosa barra degli strumenti di editing che sta qui sopra mentre scrivo. Per dire: possibile che se imposto un link, posso solo mettere l'url ma non la destinazione e il titolo?

Ma la cosa che mi fa più incazzare è la mancanza di una funzione fondamentale, ovvero la possibilità di impostare un post come privato, visibile solo alla mia piccolissima cricca di lettori.

Vi starete che senso ha impostare un post come privato quando si scrive su un luogo pubblico come il Web.
Non avete tutti i torti.
É che, in questo periodo, vivo in una patina di apatia insopportabile e vorrei semplicemente urlare (ma in una stanza insonorizzata) quanto mi sento frustrata per questa situazione.
Non so se questo potrebbe aiutarmi a scrollarmi di dosso la demotivazione che mi affligge e mi corrode ogni giorno.

In ogni caso mi rode non potere scrivere 'sto benedetto post privato.
E allora sogno di trasferire tutto questo su una piattaforma più seria come Wordpress che avevo usato nel passato, uso tuttora al lavoro e ha un bel plugin di nome Social Privacy che ti permette di restringere l'accesso di post (e persino delle categorie!) solo a certi utenti.
Heaven.
Ma avete presente lo sbatti di un trasloco su Wordpress?


On air now: Lingua a sonagli {Carmen Consoli}

mercoledì 1 giugno 2011

Oh, ragassi siam passi?!

Un nuovo post? Nel giro di così poco tempo?
Ebbene sì, ma c'è un motivo. Anzi due.

Innanzitutto voglio farvi un po' rosica' :)
Perché domani parto per godermi il ponte del 2 giugno lontano da casa e, soprattutto, lontano dalla città del cemento.
In fondo me lo merito, no? É da settembre dell'anno scorso - cioè dai pochi giorni trascorsi a Düsseldorf - che non vado in vacanza e nemmeno dopo la laurea mi sono concessa un viaggetto ristoratore. Dunque direi che ci sta tutto questo weekend lungo.

Ma ecco il luogo dove soggiornerò in compagnia di Marco.


Bello, eh?
Non vi dirò dove si trova, lascio a voi il piacere di scannarvi a indovinare la città (se ci azzeccate, vincerete un bell'elogio da parte mia XD ).
Qualche indizio:
  1. si trova in Italia
  2. non sono gli Appennini
  3. io mancierò tante cose buone: Schwein, Torte, Apfelsaft, Strudel...
L'unica nota negativa è che pare che nel weekend ci sarà un tempo schifoso.
Ja, Ich bin Pechvogel! Sehr Pechvogel!



Il secondo motivo per cui scrivo è per proporvi il mio commento a Il ritorno di Diana Gabaldon, seconda parte dell'originale Dragonfly in Amber che avevo iniziato a leggere qualche tempo fa, poi abbandonato a causa degli impegni universitari.

Questo Ritorno me lo sono letteralmente bevuto.
Che sia per le "sole" 400 pagine di cui è composto? Forse, ma non solo.
In realtà ero molto curiosa nei confronti di questo libro perché volevo scoprire se il titolo si riferisse a un ritorno di Claire al XX secolo oppure al ritorno della protagonista nelle Highlands scozzesi dopo i lunghi di anni di separazione dal suo adorato Jamie, magari in compagnia della figlia Brianna.

Alla fine si è rivelata giusta la prima supposizione: potete solo immaginare lo strazio dell'addio tra i due amanti e l'incertezza sulla sorte di Jamie che, subito dopo la separazione dall'amata moglie, si butterà nella mischia della battaglia di Culloden.
E Claire sa bene che quella battaglia fu disastrosa per l'esercito degli Highlanders, falciato dalla superiorità delle giubbe rosse, mettendo la parola fine sia ai piani di Bonnie Prince di riconquistare il trono inglese, sia al sogno scozzese di rendersi nuovamente indipendenti dall'Inghilterra.

Ora sono già passata al volume successivo, Il cerchio di pietre, perché sono troppo in ansia per il destino di Red Jamie!
E, secondo me, ci sarà anche spazio per la mia seconda supposizione ;)

Last but not least: ho mai speso qualche parola per elogiare la scrittura della Gabaldon?
Temo di no, per cui corro subito ai ripari e vi dico che raramente ho trovato uno stile così coinvolgente. Uno stile che suscita immagini cariche e potenti davanti agli occhi del lettore al punto tale che sembra davvero di sentire le taglienti sferzate di vento sulla faccia, di respirare i pesanti fumi alcolici del whisky scozzese o di sentirsi addosso il corpo sodo e rovente di Jamie.
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