venerdì 15 luglio 2011

Il cerchio delle pietre


Come promesso ieri, ecco un mini-commento spoileroso su Il cerchio delle pietre di Diana Gabaldon.

Dopo tanti ostacoli che si erano interposti sul loro cammino, superati solo grazie al loro amore e al desiderio di stare insieme, Claire e Jamie hanno dovuto arrendersi di fronte all'inevitabilità della storia. La battaglia di Culloden si è rivelata più forte di loro.

Ma ora, eccoli, finalmente insieme. Di nuovo.
Certo, 20 anni di separazione non sono mica una quisquilia e posso ben capire l'imbarazzo iniziale, i gesti esitanti, i visi imbarazzati.
Ed è fantastico vedere che, nonostante tutto, sono ancora innamorati, appassionati, presissimi l'uno dall'altro, desiderosi di continuare il loro cammino insieme.

C'è un però.
Laoghaire MacKenzie è diventata Laoghaire Fraser.
Si, avete capito bene. La puttanella (cit.) si è sposata con il nostro rosso preferito. Ok, Jamie l'ha fatto un po' per pietà di questa donna rimasta vedova con tanto di prole e senza un reddito, un po' per soddisfare esigenze maschili represse troppo a lungo.
E concediamogli pure che non l'ha mai amata e che presto il loro matrimonio è naufragato.
Ma con tutte le donne esistenti in Scozia, proprio con Laoghaire doveva convolare a nozze?!
No, Jamie Fraser, non ci siamo proprio!

Ora mi prendo una pausa dalla saga della Straniera.
Altrimenti rischio di farmela venire a noia.

In questi giorni - per la categoria romanzi - sto leggendo Chocolat di Joanne Harris (anche se probabilmente è più famoso il film con Juliette Binoche e Johnny Depp che io non ho ancora visto).
L'ho iniziato giusto ieri e mi è piaciuto fin dalle prime pagine: irresistibile Vianne Rocher (con quel cognome poi... yummy!).

giovedì 14 luglio 2011

Di quella volta che Mondolibri mi fregò

Sto editando, tagliando, sistemando, contrastando le foto del matrimonio dei miei amici Michi & Boss, tenutosi il 22 maggio.
Sì, sono leggermente in ritardo, ma c'è un rapporto sproporzionato tra le poche ore di tempo libero che ho a disposizione alla settimana e le montagne di foto che scatto (solitamente durante il weekend).
Il lavoro è ancora lungo e credo mi impegnerà altre serate.
Intanto potete dare un'occhio al set delle foto che ho scattato a fine giugno allo stupendo Parco Giardino Sigurtà. Ne sono abbastanza orgogliosa anche se per alcuni scatti avrei tanto voluto disporre di un obiettivo macro e di un 50mm.
Perché io pretendo poco :P

Ed ora un piccolo fatto che mi è accaduto poco tempo fa e che dà un po' l'idea della penosa situazione della lettura in Italia.

Stazione di Milano Bovisa.
Mentre controllo i tabelloni per individuare il primo treno utile per tornare a casa, mi si avvicina un ragazzo con quell'immancabile cartellino appeso alla camicia che lo contraddistingue come "promoter MondoLibri".

Antefatto.
Ho un brutto ricordo di loro, legato a un'epoca in cui ero ancora molto giovane, ingenua e piena di fiducia nel prossimo, e Milano per me voleva dire fare un'eccitante fuga dalla piatta provincia cremonese e sbizzarrirsi con le amiche nello shopping.
E così, nell'estasi della gitarella milanese e con le mani occupate da sacchetti, io e la mia fida compare Ele veniamo fermate da una promoter MondoLibri che ci spiegò abilmente i vantaggi dell'iscriversi al loro bookclub, ti fare la tessera, di ricevere libri a prezzo stracciato; bastava una firmetta lì, in fondo, niente di che.
E noi, come due babbee, abbiamo firmato entrambe.
Risultato: incastrate in un contratto vincolante all'acquisto di un libro al mese (tra una gamma davvero scadente, al punto che mi sono ridotta a prendere "3 metri sopra al cielo", fate voi!) per due anni. Sborsando soldi, altro che sconti e prezzi vantaggiosi!

Capite che da quella disavventura, Mondolibri è entrato nella mia blacklist.
Purtroppo, da quando frequento Milano per lavoro e la città ha smesso di avere quell'aura elettrizzante che aveva prima per me, mi sono imbattuta spesso in questi promotori dell'amore della lettura.
Di solito quando li individuo, trovo un modo per schivarli o accelero il passo borbottando un "Perdo il treno" o "Sono di fretta" o li liquido semplicemente con un "Sono già vostra socia" (che in parte è vero).

Ritorno alla Bovisa.
Questa volta - nonostante fossi veramente in a hurry - non sono riuscita a fare la stronza indifferente bugiarda come al mio solito.
Credo di essere stata intenerita dal fatto che il ragazzo fosse molto giovane e che nell'approccio al potenziale cliente si sia dimostrato molto gentile ed educato, quasi timoroso di disturbare (e poi, diciamocelo, a volte mi intenerisco anch'io).
Sta di fatto che mi sono fermata a rispondere alle sue domande.
Parte col classico "Qual è l'ultimo libro che ha letto?". Risposta: "Un libro di Diana Gabaldon, Il cerchio delle pietre". Sguardo perplesso e un "Ah" mormorato appena. Potevo quasi visualizzare il famoso palloncino da manga con un mega punto di domanda a riflettere il vuoto nella sua testa.
Riparte con un "Ti piace leggere?". A me lo chiedi? Con un blog di recensioni di libri e testi che strabordano dagli scaffali? Ovviamente ho detto "Si, molto."
Lui ha fiutato probabilmente una preda papabile e ha incalzato con un "Ah, bene! E quanti libri compri all'anno? 5, 6?". Tzè, mi sono messa a ridacchiare pensando al mio bookaholismo e gli ho sparato un "Eh si, almeno ne prendessi 5 0 6! No, guarda, molti di più. Credo circa una ventina."
Sbiancamento sul volto del promoter e occhi fuori dalle orbite per lo stupore. Aveva di fronte a sé una bestia rara, un'avida lettrice italiana in via d'estinzione, una potenziale cliente da fregare e a cui spillare soldi con l'inganno.
Ripresosi dallo shock, il ragazzo ha domandato se avevo tempo per qualche altra domanda, ma io ho dovuto salutarlo per via del treno.

Fool me once, shame on you; fool me twice, shame on me.

A domani con la recensione del quarto libro della saga La straniera di Diana Gabaldon (chi?!!!!!!!!!!!!).
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